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Era la mattina del 23 aprile 1917 quando, per uno sprofondamento del terreno, gli addetti delle Ferrovie dello Stato si trovarono di fronte a un'enorme voragine di detriti posta trasversalmente alla linea ferroviaria Roma-Napoli. Fu così che "la più commovente testimonianza della più alta riforma spirituale che mai abbia tentato il mondo pagano", dopo diciannove secoli di abbandono e oblio, è riemersa da un remoto passato a esibirci le sue prestigiose vestigia. Oggi, a distanza di cento anni da quel fortuito ritrovamento, vede la luce la traduzione integrale in lingua italiana del denso saggio che lo storico Jérôme Carcopino dedicò all'affascinante basilica pitagorica sotterranea di Porta Maggiore.